In Italia ci sono circa 2,5 milioni di famiglie che si avvalgono dell’aiuto di un collaboratore domestico, per un totale di 1,5 milioni di lavoratori nel campo delle pulizie sul territorio nazionale: un giro di affari di oltre 19 miliardi l’anno. Nonostante ciò, trovare la colf dei sogni sembra sempre un’impresa ardua (se non impossibile). Quali sono quindi i canali di ricerca più adatti? Ci si può fidare a lasciare le chiavi di casa al collaboratore domestico? Come trovare un servizio di pulizia legale? Insomma, è davvero difficile trovare la persona adatta, alla quale affidare la propria casa.
La maggior parte si riduce al passaparola tra amici, altri ai siti di inserzioni, altre volte si ricorre al classico annuncio in bacheca. Inoltre, ci si ritrova ad affrontare dubbi e paure: dalla preoccupazione che nulla verrà rotto o rubato, alla qualità del lavoro di pulizia stesso. Insomma, assumere un collaboratore domestico dovrebbe aiutare a ridurre lo stress, e non aumentarlo con diverse preoccupazioni.
Per trovare l’addetto alle pulizie ideale esistono quindi diverse opzioni: noi le abbiamo analizzate per voi e raccolte in questa mini guida così da aiutarvi a fare una scelta consapevole e ponderata.
Il contratto di assunzione
Non solo è la soluzione ideale per colf e badanti che vivono a tempo pieno con la famiglia presso la quale prestano il proprio servizio, il contratto di assunzione è anche uno dei metodi per regolarizzare i collaboratori domestici che non vivono con la famiglia, ma lavorano continuamente con scadenza regolare.
La retribuzione minima è prevista per legge e cambia di anno in anno in base alla variazione del costo della vita, e vi sono regolamentazioni specifiche anche per quanto riguarda le mansioni da svolgere, l’orario di lavoro, le ferie ed i permessi.
- Pro:
Trattandosi di un normale contratto, si ha la certezza di non incorrere in sanzioni relative alla collaborazione in nero, inoltre si stabiliscono chiaramente turni, vacanze ed altri dettagli del lavoro direttamente nel contratto, all’atto di assunzione. Il contratto può essere sia a tempo indeterminato che di lavoro occasionale: in ogni caso si stabilisce un rapporto piuttosto stretto con il collaboratore domestico, rendendo l’interazione più semplice e confidenziale e maturando quindi un rapporto di fiducia.
- Contro:
In un Paese dove il lavoro in nero rappresenta il 55% di questo settore, potrebbe essere difficile trovare la persona giusta, disposta a seguire l’iter burocratico il quale non è di facile accesso e comporta tempistiche molto lunghe e che agiscono, il più delle volte, come deterrente. Il processo di assunzione, infatti, da una parte manca di semplicità e immediatezza, dall’altra ha anche un costo per il cliente molto alto a causa delle norme su permessi, tfr e assicurazioni varie.
L’impresa di pulizie
Quando si parla di impresa di pulizie si pensa subito alle grandi agenzie che si occupano della pulizia di uffici, condomini, strutture pubbliche come ospedali e scuole. Tuttavia, esistono anche ditte specializzate – per la maggior parte in franchising – nella pulizia di abitazioni private in diverse città.
- Pro:
Affidarsi ad un’agenzia o ditta di pulizie ha diversi vantaggi, primo tra tutti l’assicurazione su danni, infortuni e furti. Gli addetti alle pulizie in questo caso sono dipendenti dell’azienda, questo da una parte rafforza il loro impegno e dall’altra vi esonera dalle pratiche burocratiche di contributi, contratti e pagamenti perché sarà l’azienda ad occuparsene. Inoltre il processo di selezione e ricerca si accorcia, visto che è la società stessa a farlo per voi.
- Contro:
Se da una parte avrete la certezza di essere sempre “coperti”, i turni di rotazione di diversi addetti possono rivelarsi non ideali per qualcuno che cerca una persona fidata. Inoltre, ritrovarsi di volta in volta a spiegare quello che c’è da pulire, mostrare i prodotti per le pulizie e spiegare su cosa focalizzarsi, può trasformarsi in una perdita di tempo. La rotazione di diversi addetti può anche influire sul rapporto personale soprattutto per chi vorrebbe avere un rapporto a lungo termine e confidenziale con il proprio collaboratore.
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Il pagamento in voucher
Nati per fermare il lavoro nero, i voucher sono buoni emessi dall’Inps che permettono di pagare il “lavoro occasionale di tipo accessorio” in modo legale. Il datore di lavoro li acquista in tabaccheria, in banca, in posta e anche online (devono poi essere attivati, dichiarando anticipatamente l’avvio della prestazione all’Inps) ed il valore nominale del buono (10 €) copre sia la retribuzione del lavoratore (7,50 €) che i versamenti previdenziali, l’assicurazione anti-infortuni e la gestione del servizio.
- Pro:
I voucher possono rivelarsi inizialmente una buona alternativa al lavoro nero, considerando che la loro somma copre infatti tutti quegli oneri assicurativi e contributivi che occorre pagare quando si assume un lavoratore. Possono essere riscossi in un ufficio postale, dal tabaccaio o in una sede Inps, e il datore di lavoro può acquistarli online o in tabaccheria. Il sito dell’ INPS permette di monitorare l’attività lavorativa.
- Contro:
L’attivazione del rapporto di lavoro tramite voucher e le comunicazioni con l’Inps sono tutt’altro che immediate: code all’ufficio postale e nelle sedi Inps, disinformazione generalizzata, difficoltà nell’individuazione dei punti vendita abilitati, reticenza degli addetti all’utilizzo di questo sistema poiché il netto del pagamento non è competitivo con i prezzi dettati dal nero. Tutto questo rende i voucher un metodo inadeguato alle esigenze dettate da uno stile di vita frenetico e sempre più 2.0 che permette prenotazioni immediate e a portata di click di qualsiasi cosa.
I voucher dovrebbero far emergere il lavoro sommerso, ma in realtà rischiano di diventare veicoli per alimentare ancora di più il precariato. Negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’ utilizzo dei voucher lavoro come metodo di pagamento di più del 70%: una prova del loro utilizzo fraudolento per non mettere in regola con contratto di categoria chi lavora in maniera continuativa o i lavoratori stagionali. Lo stesso Boeri, presidente dell’INPS, ha messo in dubbio la loro efficacia dichiarando che “il loro incremento può significare problemi futuri. E’ preoccupante, è un fenomeno da monitorare a cui dedicheremo attenzione”.
I portali on-demand
In Italia il mercato degli e-commerce e delle piattaforme online sta pian piano facendosi largo, con un fatturato di 28,8 miliardi di Euro nel 2015: una crescita rispetto all’anno successivo del 19% ed un trend che si prospetta positivo anche per gli anni a venire. Questo fenomeno, insieme allo spopolare della gig economy, ha favorito lo sviluppo di portali on-demand dove prenotare i servizi più svariati, dallo stiro, al dog-sitting ai servizi domestici.
- Pro:
Come quando ci si affida ad un’impresa di pulizie, non c’è bisogno di cercare alla cieca e perdere tempo con i colloqui. Le nuove realtà che stanno spopolando non solo si occupano di selezionare il personale, ma mettono a disposizione tecnologie innovative per incrociare la domanda e l’offerta, gestire gli appuntamenti e i pagamenti. Collegandosi ad un sito o tramite un’app si ricerca e trova il servizio di cui si ha bisogno, entrando così in contatto con collaboratori domestici in modo rapido e semplice. Helpling ad esempio vi permette di trovare e prenotare online collaboratori domestici a prezzi accessibili.
Oltre alla semplicità di utilizzo, questi servizi on-demand garantiscono flessibilità (su Helpling si può prenotare con un preavviso di sole 36 ore), selezione del personale (tutti gli addetti sono accuratamente selezionati) e assicurazione contro danni e infortuni.
- Contro:
Nonostante vi sia un processo di selezione in atto, ed un sistema di feedback e commenti dei clienti per gestire i collaboratori domestici, questi non sono dipendenti a tutti gli effetti della società: alcuni aspetti del contratto di assunzione vengono quindi a mancare (ad esempio gli oneri contributivi devono essere adempiti dal lavoratore e non dal datore di lavoro).
La collaborazione con un addetto alle pulizie nel mercato nero
ll mercato nero è una soluzione molto ricorrente per gli italiani che cercano un collaboratore domestico, anche se è difficile mappare e quantificare queste attività. Chiaramente a causa di questa scelta una notevole quantità di tasse non viene adeguatamente riscossa e le attività non registrate del mercato della pulizia illegale contribuiscono all’evasione ed all’economia sommersa.
- Pro:
È l’opzione più economica, con tariffe orarie che si aggirano intorno ai 10 €. Spesso ci si affida a questa opzione tramite il passaparola tra amici e conoscenti: l’assenza di fatture e assicurazioni fa scendere di conseguenza il prezzo ed il passaparola porta nella maggior parte dei casi a trovare qualcuno nelle vicinanze.
- Contro:
Il prezzo può sembrare economico inizialmente, ma basta pensare ai rischi che si corrono per rendersi conto che in realtà si potrebbe finire per pagare molto di più. Per l’addetto non vi è alcuna copertura assicurativa per infortuni o per danni accidentali, entrambi elementi di rischio anche per il cliente, insieme all’eventualità di incorrere in multe salate a causa della collaborazione in nero. Il rapporto di lavoro è basato semplicemente sulla fiducia reciproca, i pagamenti avvengono principalmente in contanti e ovviamente non sono tracciati, eliminando qualsiasi forma di garanzia per entrambe le parti.
Qualsiasi sia la vostra scelta, è importante ricordarsi che decidere di affidarsi ad una colf o un collaboratore domestico per le pulizie è una scelta importante, e che dovrebbe aiutare ad alleviare lo stress anziché diventare un’ulteriore fonte di preoccupazione. Ecco qui alcuni motivi per cui assumere un collaboratore domestico può davvero cambiarvi la vita: l’importante è conoscere le varie opzioni che si hanno a disposizione e fare la scelta più consona per le proprie esigenze.
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