Dalla guerra alla Croce Rossa: la storia del nostro Helpling Mauri

Mauri ama aiutare gli altri: attivo in Croce Rossa, scopre Helpling leggendo un giornale e ora riesce a bilanciare il suo lavoro con la sua attività di volontario.

Da dove vieni Mauri? Come sei arrivato in Italia?

La mia storia è abbastanza travagliata. Sono originario della Costa d’Avorio ma sono dovuto scappare dal mio Paese perché c’era la guerra, a causa della quale ho perso mio padre. Inizialmente sono stato in Tunisia, poi a causa di alcune gravi ferite sono stato portato da un’imbarcazione americana in Italia. Dopo il primo mese in un centro di smistamento sono arrivato a Monza, dove ho ricevuto i documenti necessari e ho iniziato a cercare lavoro.

Una storia davvero toccante…

Di sicuro non è stato facile, la cosa più difficile è avere i miei due figli ancora in Costa d’Avorio… ma Monza mi piace molto, e il volontariato in Croce Rossa mi da un sacco di soddisfazioni.

Hai sempre fatto le pulizie?

Ho iniziato facendo le pulizie in una banca a Monza, poi avendo esperienza come falegname ho lavorato per qualche tempo in una ditta che si occupava di restauro. Avendo vissuto certe situazioni in prima persona, ho sempre voluto aiutare i bisognosi e così mi sono avvicinato alla Croce Rossa: a causa dei miei problemi alla schiena non potevo fare il soccorritore ma ho sempre aiutato come potevo, portando vestiti e cibo nei centri per profughi.

Helpling Mauri primo piano

Come hai scoperto Helpling?

Un mio collega in Croce Rossa aveva letto un articolo di giornale che raccontava la storia dell’azienda, sapendo che cercavo lavoro mi ha suggerito di fare un colloquio e io non ci ho pensato due volte. Dopo alcuni colloqui e data la mia esperienza in questo settore, ho iniziato subito a lavorare.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Mi piace il contatto con le persone, parlare con i clienti, scoprire storie diverse. Di Helpling apprezzo molto la semplicità e la flessibilità: decido io quali lavori accettare e così posso continuare ad avere abbastanza tempo per dedicarmi al volontariato.

Helpling Mauri con spruzzino

Qual è il cliente ideale?

Mi piacciono le persone estroverse, ma non forzo nessuno a parlare se non ne hanno voglia. Le cose più importanti sono precisione e sincerià: mi piace quando mi viene spiegato in dettaglio cosa e dove devo pulire e, se qualcosa non è stato fatto bene, preferisco sentirmelo dire subito, così posso rimediare.

Qual è il tuo asso nella manica?

La pulizia del bagno per me non ha segreti. È anche la parte che mi diverte di più, conosco tanti trucchi e prodotti diversi per le diverse superfici.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Quello che faccio mi rende felice: voglio continuare a lavorare con Helpling, che mi da tanta soddisfazione, e continuare ad andare in Croce Rossa. Vorrei anche riuscire ad andare in Costa d’Avorio per riabbracciare mia mamma e soprattutto i miei figli.

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